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Allora, il corso comprendeva dei post, una mia fotografia, degli esercizi e delle registrazioni audio settimanali. Sapevo che ci sarebbe voluto anche un contenuto video, ma avevo troppa paura all’idea di produrre dei brevi filmati. Così ripetei diversi cicli del corso, senza video, con risultati sorprendenti. Mi arrivavano e-mail, lettere e persino regali da parte degli alunni per dirmi quanto gli avessi cambiato la vita.
All’inizio pensai che tutti questi feedback fossero solo espressioni di cortesia, ma scoprii presto che erano sinceri. Assorbivano i miei insegnamenti e li sposavano, audaci e coraggiosi, alzando sempre l’asticella e vivendo secondo le loro scelte. Mi sentivo ispirata e intimidita al tempo stesso: i miei studenti si spingevano oltre e io no? Ogni volta che il corso partiva, avevo la fastidiosa sensazione che mancasse davvero qualcosa senza video, tanto più che in Internet iniziavano a fiorire molte altre iniziative simili che, invece, ne avevano.
Decisi di aggiungere i video. C’era un unico problema: ero incinta della mia prima figlia e non mi andava di mostrarmi con il pancione e i vestiti prémaman. Prenotai una troupe per alcuni mesi da dopo il parto, poi la bambina nacque e me ne dimenticai. Sienna arrivò con due settimane di ritardo, il giorno di Natale. Noleggio Bici. Escursioni - Amsterdam.
Ero anche stremata e poco curata e non vedevo la mia parrucchiera da mesi. Poi mi ricordai delle riprese, che sarebbero iniziate di lì a poco. Non ce la potevo fare. Dovevo aspettare di dimagrire e di acquisire sicurezza. Dissi al signor K. che dovevamo disdire la troupe, la truccatrice, ifotografi e la barca che avevamo noleggiato per girare.
«Ma non sono pronta», mi lamentai. «Guarda in che stato mi trovo. Sono grassa, la testa che sembro una pazza. Tra l’altro sono così presa da tutto quello che c’è da fare che sarei un pessimo esempio del fare quello che si ama, in questo momento.» Come sempre, il signor K.
«Prima di tutto, hai appena avuto un bambino e stai andando alla grande. In secondo luogo, pensi davvero che ai tuoi studenti possa importare se sei magra? O se la tua è una vita perfetta? Vogliono vederti perché vogliono essere visti. La sicurezza in bicicletta ad Amsterdam: regole da seguire e attenzioni da tenere. Vogliono sapere che tieni abbastanza a loro da metterti di fronte a una videocamera e parlargli.
Frequentano il tuo corso perché tu hai vissuto le cose che descrivi, perché ci sei passata mentre loro ci stanno passando, e perché li stai guidando fuori dalla loro vulnerabilità e dalla loro brutta esperienza, non perché riesci a tenere tutto insieme. «Sarà sufficiente andare davanti alla telecamera e parlargli.
Condividi la tua conoscenza. Butta via il copione ed esprimi semplicemente la tua idea. Va benissimo che tu sia come sei ora.» Ora capisci perché l’ho sposato? È molto saggio. Fu un’enorme rivelazione. I video non c’entravano nulla con me. La mia insicurezza non sarebbe servita a nessuno, men che meno ai miei studenti, che volevo, invece, sostenere (Biglietti per Noleggio di biciclette gialle per 24 ore).
Non era necessario aspettare di avere la mente sgombra per recitare ogni singola frase di un copione, non era necessario attendere che mi si sgonfiassero le borse sotto agli occhi o che perdessi tre taglie (grazie a Dio, altrimenti avrebbero aspettato davvero a lungo, i miei studenti). Ho abbastanza, ne so a sufficienza e sono all’altezza così come sono.
IO SONO ABBASTANZA Ogni volta che dubito di me stessa mi siedo con calma e mi ripeto: «Qual è il tuo compito? Cosa importa davvero? A che giovano i tuoi dubbi? Comepotresti rendere un servizio migliore se non ne avessi?» Dubitare di se stessi è pesante. «Non sono abbastanza intelligente, non sono abbastanza preparata, non abbastanza bella, simpatica, qualificata, brava. - Noleggio di biciclette ad Amsterdam: come prenotare online e risparmiare..» Ma ti chiedo: «Non sei abbastanza per cosa? Per chi?» Se sai che stai dando il massimo, allora stai già facendo abbastanza.
Difendo strenuamente l’impiego di tempo e risorse per dare vita alle mie idee, perché significa fare del proprio meglio. Ma spesso, direi quasi sempre, mi sembra che avrei potuto fare di più. Avrei potuto rileggere quegli appunti almeno una volta, dedicare un’ora in più alla revisione di quel post, andare più spesso in palestra questa settimana, eccetera.
Se stai facendo del tuo meglio, è sufficiente. Se sai che potresti dare di più, ma non subito, è abbastanza per ora. Se metti amore in ogni cosa che fai, è moltissimo. Noi siamo abbastanza. Così come siamo. Esercizio 10: di’ ciao Se lasciamo a piede libero il nostro critico interiore, ci ingarbugliamo nei nostri pensieri e aggiungiamo strati di preoccupazione e timore di essere giudicati.
Ma si può fare altrimenti - Biciclette pieghevoli ad Amsterdam: ideali per chi ha poco spazio o deve prendere il treno. Il pluripremiato creatore dell’app per smartphone Buddhify, Rohan Gunatillake, sa bene che mettere in pratica la mindfulness e la meditazione tranquillizza il cervello e aiuta a prendere coscienza dei propri pensieri e a distaccarsi da essi. Lui è convinto che, se ti poni come osservatore neutrale, inizi ad approcciarti ai tuoi pensieri in modo diverso, cosicché quando montano, troppi e confusi, riesci volontariamente a disperderli.
1. Quando dubiti di te stessa o sei preoccupata, concediti del tempo per ascoltare i tuoi pensieri. 2. A mano a mano che emergono, dai loro un nome. Puoi usare il nome corretto, come preoccupazione, autolesionismo, senso di colpa, eccetera. Oppure puoi divertirti e assegnare nomi originali, come storia di Dolores, signor demotivante.
Ora salutali. Ad alta voce: «Ciao, Preoccupazione economica, ti vedo lì» (Amsterdam in Bicicletta - Informazioni, prezzi e dove noleggiarla). Per dargli un nome devi vederlo, e per vederlo devi separarlo da te e così concederti spazio. Salutandolo ne sminuisci l’impatto. Ogni volta che qualcosa ti preoccupa, ogni volta che hai un dubbio, prova, e annota nel diario che differenza fa.
Non ci rendiamo conto che le nostre debolezze sono la chiave per entrare in contatto con gli altri. Non riconosciamo i nostri errori e fallimenti come preziose lezioni. Non mi è mai stato così chiaro come quando incontrai un vero e proprio clown. ⁓ Il luccichio dell’oro ⁓ Allan Girod faceva l’insegnante di storia in un piccolo paese dell’Australia occidentale e a un certo punto si lasciò convincere a entrare nel circolo teatrale locale.
Esibirsi gli permise di fingere di non essere timido e di non curarsi del pensiero degli altri. Calato nel personaggio, Allan era eccezionale e si divertiva un mondo - I migliori tour guidati in bicicletta ad Amsterdam: cosa aspettarsi e come partecipare. Dopo un lungo e faticoso anno scolastico, decise, infine, di licenziarsi e dedicarsi alla carriera teatrale a tempo pieno. Nonostante non avesse una formazione adeguata, si immerse subito nella produzione di uno spettacolo, Road Train.
Iniziò con un tour base accrescendo la sua esperienza e reputazione, e ben presto si trovò a essere leader per i viaggi avventurosi nell’Outback australiano. Un giorno la malattia di un suo cliente fece sentire Allan, che comunque se la cavava molto bene, privo di qualsivoglia qualifica per la sua attività.
Nella sua vita Allan ha accumulato molte incredibili esperienze, ma la sua voce dentro è così forte che lo sgonfia sempre lasciandolo nuovamente ritratto su se stesso. Successivamente decise di fare un nuovo tentativo come attore e, nell’ennesima dimostrazione di incredibile coraggio, creò apposta uno show che comprendesse – e lo ponesse di fronte a – tutte le cose che temeva di più: il monologo, il mimo, l’interazione con il pubblico.
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